Le recenti indagini archeologiche condotte nelle Grotte di Pertosa-Auletta, in provincia di Salerno, hanno rivelato un importante insediamento protostorico risalente all’età del Bronzo. Lo svuotamento dell’invaso artificiale, creato dalla diga nel 1907, ha permesso agli archeologi, guidati dal dottor Lorenzo Mancini della Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio di Salerno e Avellino, di accedere a zone delle grotte precedentemente sommerse.

Questa eccezionale opportunità ha portato alla luce un villaggio palafitticolo di notevole interesse scientifico. Le strutture lignee, elevate dal suolo per proteggere gli abitanti dalle inondazioni e dagli animali selvatici, testimoniano l’ingegno e l’adattamento di questa antica comunità all’ambiente circostante.

I reperti rinvenuti durante gli scavi, tra cui ceramiche, utensili litici e ossei, resti di cibo e semi di uva perfettamente conservati, offrono preziose informazioni sulla vita quotidiana, le attività economiche e le pratiche culturali degli abitanti del sito. L’analisi di questi reperti permetterà di ricostruire la dieta, le tecniche di produzione e le reti di scambio di questa popolazione preistorica.

Particolarmente interessante è la scoperta di una grande struttura circolare, la cui forma e dimensioni hanno sollevato l’ipotesi che possa trattarsi dell’antro di Polifemo. Le ricerche in corso, condotte in collaborazione con il Parco Archeologico di Paestum e Velia e la Fondazione MIdA (Musei Integrati dell’Ambiente), promettono si tratti di un’ipotesi suggestiva, ma ulteriori indagini archeologiche e analisi dei reperti saranno necessarie per confermarne la validità. Chissà, magari un giorno potremo davvero dire di aver trovato la casa del mitico ciclope descritto nell’Odissea!