Hai mai avuto la sensazione di vivere in un reality show dove il tuo partner è il regista, sceneggiatore e protagonista, e tu sei solo una comparsa con la memoria di un pesce rosso? Se sì, potresti essere vittima di gaslighting, una forma di manipolazione emotiva in cui la realtà viene distorta a piacimento del manipolatore, che si diverte a farti dubitare di te stesso/a. Ma non temere, perché oggi sveleremo i trucchi di questo “mago dell’illusione” e ti forniremo un manuale di sopravvivenza per non cadere nella sua trappola.

I primi segnali dell’inganno

In questa fase iniziale, il gaslighter è ancora un po’ impacciato, come un prestigiatore alle prime armi che cerca di far sparire una moneta ma la lascia cadere a terra. Le sue tecniche sono piuttosto elementari: battute sarcastiche sulla tua memoria (“Ma sei sicuro/a di aver chiuso la porta? A volte ti dimentichi anche di respirare!”), insinuazioni sulla tua sanità mentale (“Ma stai scherzando? Questa cosa è ovvia, solo tu non la capisci!”), negazioni di fatti accaduti (“Non ho mai detto questo! Te lo stai inventando!”).

Insomma, un vero e proprio repertorio di frasi fatte e scontate che, se non stai attento/a, possono iniziare a minare la tua fiducia in te stesso/a. Ma non farti ingannare, perché dietro questa facciata di apparente innocenza si nasconde un manipolatore in erba.

L’intensificarsi del dubbio

Superato il livello principiante, il gaslighter si trasforma in un vero e proprio illusionista, capace di far sparire la realtà sotto i tuoi occhi. Le sue accuse diventano più frequenti e insistenti, come un disco rotto che ripete all’infinito le stesse note stonate. Ti fa sentire in colpa per cose che non hai fatto, ti fa dubitare delle tue capacità, ti isola dagli amici e dalla famiglia.

In questa fase, il gaslighter è un maestro nel creare confusione e caos. Ti fa sentire come se stessi camminando in un labirinto di specchi, dove ogni riflesso di te stesso/a è distorto e irriconoscibile, alterando la tua percezione della realtà e facendoti dubitare di te stesso/a. Presta attenzione perché in questa fase potresti aver a che fare, nel peggiore dei casi, con un freddo killer della psiche.

La prigione dell’impotenza

Nella sua forma più grave, il gaslighting diventa una prigione mentale da cui sembra impossibile fuggire. Il manipolatore ha ormai preso il controllo della tua vita, isolandoti dagli amici e dalla famiglia, controllando le tue finanze, minando la tua autostima in ogni modo possibile. Ti senti completamente perso/a, come se stessi affogando in un mare di dubbi e incertezze.

In questa fase, il gaslighter è un vampiro emotivo, che si nutre della tua energia e della tua autostima. Ti prosciuga fino a lasciarti senza forze, senza volontà, senza speranza. Ma ricorda, anche il mago oscuro più potente può essere sconfitto.

Riconoscere i segnali di allarme

  • Ti senti sempre confuso/a e invalidato/a?
  • Quando qualcuno ti accusa ingiustamente, hai difficoltà a difenderti?
  • Hai paura di parlare della tua relazione con gli altri?
  • Ti senti inadeguato/a o ansioso/a quando interagisci con questa persona?
  • Ti senti perso nella tua relazione e non ti senti apprezzato/a?

Se hai risposto “sì” a una o più di queste domande, potresti essere vittima di gaslighting. Non ignorare questi segnali.

Abbracciare il rispetto di sé e la guarigione

Ricorda, meriti di essere trattato/a con rispetto e amore. Non sei responsabile del comportamento del manipolatore, ma sei responsabile della tua felicità e del tuo benessere.

Circondati di persone che ti amano e ti sostengono, che credono in te e ti aiutano a ritrovare la fiducia in te stesso/a. Non aver paura di chiedere aiuto. Ci sono professionisti e associazioni pronte ad ascoltarti e a guidarti nel tuo percorso di guarigione.

La strada per uscire dal labirinto del gaslighting può essere lunga e tortuosa, ma non è impossibile. Con il giusto supporto e la giusta determinazione, puoi ritrovare la luce e la libertà. Ricorda, la tua felicità è preziosa, non permettere a nessuno di spegnerla.