Con l’entrata in vigore del decreto del ministero della Salute n. 1563/2024 del 24 giugno 2024, l’osteopatia si afferma definitivamente come disciplina sanitaria in Italia. Mentre prima bastava un diploma e un corso di formazione, ora, per esercitare la professione di osteopata, sarà necessario il conseguimento di una laurea specifica, a garanzia di competenze e professionalità. Questo riconoscimento rappresenta un importante traguardo per il sistema sanitario nazionale e definisce in modo preciso il profilo professionale, le competenze e i campi di applicazione dell’osteopata.

Il nuovo accordo stabilisce chi può essere definito osteopata e cosa può fare, tracciando un vero e proprio “identikit” della professione, definendo le competenze necessarie e le attività che si possono svolgere.

L’articolo 1 del decreto, nel definire l’osteopata come “professionista sanitario, in possesso di laurea triennale universitaria abilitante o titolo equipollente e dell’iscrizione all’albo professionale, che svolge in via autonoma, o in collaborazione con altre figure sanitarie interventi di prevenzione e mantenimento della salute attraverso il trattamento osteopatico di disfunzioni somatiche non riconducibili a patologie, nell’ambito dell’apparato muscolo scheletrico”, sottolinea l’importanza di una solida formazione universitaria per l’esercizio di questa professione. Questa scelta garantisce un elevato standard qualitativo dei trattamenti osteopatici e tutela la salute dei pazienti.

L’articolo 2 del decreto introduce principi fondamentali per la pratica osteopatica. L’osteopata, infatti, utilizza esclusivamente tecniche manuali, non invasive e personalizzate, al fine di ripristinare l’equilibrio del corpo e favorire il processo di autoguarigione. La valutazione costante dei risultati e la comunicazione con il paziente sono elementi essenziali per garantire l’efficacia e la sicurezza del trattamento. Inoltre, viene riconosciuto come l’osteopata svolge un ruolo importante nella prevenzione e nell’educazione sanitaria, fornendo al paziente gli strumenti necessari per mantenere uno stile di vita sano e prevenire ricadute.

Nonostante questo importante traguardo, il percorso di regolamentazione dell’osteopatia non è ancora del tutto concluso. Restano da definire i dettagli relativi ai corsi di laurea, l’equipollenza dei titoli e la creazione dell’albo professionale. Tuttavia, la ratifica da parte del Presidente della Repubblica segna una tappa fondamentale, coronando un iter iniziato nel 2018 con il riconoscimento dell’osteopatia come professione sanitaria. Si apre così un nuovo capitolo per questa disciplina, con la prospettiva di una formazione accademica sempre più strutturata e accessibile.