In Colombia è stato compiuto un passo avanti: il presidente Gustavo Petro ha firmato una legge che mette al bando la corrida, una tradizione controversa che ha per lungo tempo diviso l’opinione pubblica. Questo cambiamento, che sarà attuato gradualmente entro il 2027, rappresenta un momento storico per il Paese e segna un’evoluzione nelle sensibilità culturali verso una maggiore protezione dei diritti degli animali.
La nuova legge per i diritti degli animali
Durante una cerimonia tenutasi all’arena di Bogotà, alla presenza di migliaia di attivisti, il mandatario ha firmato la legge che vieta definitivamente questa pratica a partire dal 2027. Con questa decisione, approvata dal Congresso a maggio 2024 dopo un lungo dibattito, la Colombia si allinea ai valori di rispetto per la vita e riconosce che la violenza sugli animali non può più essere tollerata in una società civile.
Petro ha sottolineato come la corrida, oltre ad essere un atto di crudeltà inaccettabile, possa contribuire a normalizzare comportamenti violenti e a desensibilizzare la popolazione di fronte alla sofferenza.
Le arene, un tempo palcoscenico di violenze inaudite, saranno riconvertite in spazi culturali e sportivi, simboleggiando così la rinascita di una società più rispettosa e consapevole.
Il consenso trasversale emerso in Parlamento, che ha visto convergere partiti di diversa estrazione politica, dimostra come la protezione degli animali sia diventata una questione di interesse nazionale. Come ha sottolineato Chucho Merchan, musicista vegano e simbolo della lotta animalista, anni di impegno e di sensibilizzazione hanno finalmente portato i loro frutti. La strada verso un futuro senza crudeltà è ancora lunga, ma la Colombia ha dimostrato di essere pronta a fare la sua parte per costruire un mondo più compassionevole e rispettoso di tutte le creature viventi.
Una lunga tradizione
La corrida, un’eredità dell’epoca coloniale spagnola, ha a lungo fatto parte del tessuto culturale colombiano. Tuttavia, l’evolversi dei valori sociali e una crescente sensibilità verso il benessere animale hanno progressivamente eroso la popolarità di questa tradizione cruenta. Negli ultimi vent’anni, alimentata dalla convinzione che un mondo più giusto non possa tollerare la sofferenza inflitta agli animali, gli attivisti per i diritti degli animali hanno condotto una tenace battaglia, scontrandosi con una forte resistenza e ottenendo solo parziali vittorie.
Gli oppositori dei diritti degli animali
Di fronte al divieto, la corrida ha innescato un acceso dibattito in Colombia. I sostenitori di questa tradizione millenaria denunciano una grave violazione del loro patrimonio culturale e sottolineano le pesanti ripercussioni economiche che deriveranno dal divieto. Matador, organizzatori di eventi taurini, commercianti e allevatori di tori da combattimento vedranno compromessi i loro mezzi di sostentamento.
Dove la corrida esiste ancora
La decisione della Colombia di vietare la corrida la colloca in una schiera sempre più numerosa di Paesi che stanno riconsiderando questa tradizione secolare. La tauromachia, un tempo diffusa in molte nazioni, sta perdendo terreno a causa di una crescente sensibilità e di un’evoluzione dei valori sociali. Attualmente, solo una manciata di Paesi mantiene ancora questa pratica: Spagna, Francia, Portogallo, Messico, Venezuela, Ecuador e Perù.
Tuttavia, anche all’interno di queste nazioni, la pressione dell’opinione pubblica sta portando alcuni governi locali a introdurre restrizioni sempre più severe, dimostrando che il tramonto della corrida è un fenomeno globale.
La battaglia per i diritti degli animali in Colombia
Petro, da sempre un fervente sostenitore degli animalisti, ha dimostrato ancora una volta la sua coerenza. Già nel 2012, durante il suo mandato come sindaco di Bogotà, aveva annullato un contratto che consentiva le corride nella città. Questa sua lunga dedizione ha ora portato a una legislazione nazionale che riflette un profondo cambiamento culturale.
La recente legge che vieta la corrida è il frutto di un’evoluzione storica. Ma questo cambiamento non è isolato: la Colombia si presenta come un esempio per il mondo, dimostrando come sia possibile conciliare progresso e rispetto per la vita, superando tradizioni che implicano sofferenza. La conversione delle arene in spazi culturali rappresenta un simbolo di questa nuova era.